Teresa Gervasio Il futuro della nostra città nelle parole di chi la vive

Abbiamo incontrato Teresa in Piazza San Lorenzo e ci siamo incamminati lungo il viale. Da Altamura ad Alzano per “metterci la faccia” eravamo curiosi di sapere il perchè. Poche e semplici domande per conoscerla meglio e per sapere come vorrebbe l’Alzano di domani.

Ciao Teresa, raccontaci chi sei.

Sono nata ad Altamura in Puglia. Ho frequentato l'università a Pisa dove mi sono laureata. Quando mio marito ha preso la cattedra a Bergamo, ci siamo trasferiti e sono ormai trent'anni che vivo ad Alzano. Sono restata molto legata alla Toscana. Quando ci vivevo, andavo sempre in bicicletta da Pisa a Marina di Pisa. Di Alzano e della valle mi piacciono il verde e le montagne.

Perché ci hai messo la faccia?

Perché sento la necessità di un'atmosfera diversa in città, con i molti progetti ed eventi della Giunta Nowak ho sentito che la città stava cominciando a cambiare, non voglio tornare a come stavano le cose prima, non voglio tornare indietro. Non vorrei che si tornasse ad una politica miope e chiusa come quella delle amministrazioni leghiste che hanno governato per anni Alzano. Non voglio una politica senza respiro e senza progettualità. A molti esponenti della Lega, non solo a livello locale –penso a Salvini - sento pronunciare discorsi che non condivido per nulla. Sono discorsi che non includono i concetti di tolleranza e di diversità. Quando una persona dà la colpa a qualcun altro solo perché è diverso, non va bene. E' una questione etica, non solo politica.

Cosa rappresenta Alzano per te?

E' il posto in cui lavoro e in cui vivo, ho la mia casa e le mie relazioni. Non è che mi aspetto qualcosa da Alzano, a questo punto, anche io voglio fare qualcosa per Alzano: voglio essere una cittadina attiva, spero che molti altri diventino cittadini attivi. Un luogo a cui tengo è il Parco Montecchio che ho frequentato quando i miei figli erano piccoli. Sono affezionata anche alla mia prima casa che si trova via Ghilardi. Mi piacciono il centro storico ma anche i dintorni di Alzano. Sono felice che il borgo di Olera sia stato in parte recuperato. Mi piace conoscere il territorio perché sono curiosa e scopro sempre nuovi luoghi.

Cosa faresti per una Alzano più viva?

Vorrei che la città fosse più viva, più abitata, vorrei uscire a passeggiare per il centro storico e incontrare gente anche solo per fare due chiacchiere, così come succede nella mia città di origine, Altamura ma anche a Lodi che conosco molto bene. Per fortuna che ora ci sono gli eventi di Fase che ospitano migliaia di persone, questo secondo me è un esempio di ciò che si potrebbe fare per rendere la città più viva. La cosa che mi sconvolge è che non ci siano punti di aggregazione per i ragazzi e per i giovani. Considero la biblioteca un ottimo luogo d'incontro ma non è sufficiente.