Nicola Cividini Il futuro della nostra città nelle parole di chi la vive

Abbiamo chiacchierato con Nicola, passeggiando da Alzano Sopra ad Alzano Centro, lungo la ciclabile della roggia e le alberate di Viale Roma, guardandoci attorno e per sapere come vorrebbe l’Alzano di domani.

Ciao Nicola, raccontaci chi sei.

Abito ad Alzano da otto anni circa. Viaggio molto per lavoro e sono papà di una bimba di nove anni che mi rende molto felice.

Perché ci hai messo la faccia?

Perché ho conosciuto le persone giuste. Hanno lavorato moltissimo nella Giunta Nowak e la loro competenza e la loro onestà mi hanno entusiasmato. Ho apprezzato anche le molte iniziative culturali e sociali proposte in questi mesi. Condivido uno dei loro obiettivi, perché vogliono lasciare il segno più nelle persone che nelle grandi opere.

Cosa rappresenta Alzano per te?

Alzano per me è come Springfield dei “Simpson”: la “centrale nucleare”, il fiume, i personaggi strani che la abitano. Alzano è come Springfield, con tutte le bellezze e le pochezze di ogni comunità. Di Alzano mi piacciono la pista ciclabile, i negozietti e, da poco, l'Associazione Alzano Viva.

Cosa faresti per una Alzano viva?

Mi piacerebbe togliere le macchine dalle strade e far muovere le persone in modo veloce e silenzioso. Mi piacerebbe che si riempissero gli spazi abitativi già presenti, senza dover costruire niente di nuovo. Mi piacerebbe che le persone partecipassero di più alle scelte amministrative. Vorrei una città più attenta alle possibilità e in grado di sostenere progetti produttivi all'avanguardia e eco-sostenibili.